Via Conchetta

Martedì 3 gennaio 2017, ore 7:12

Un uomo avanza svelto nell’oscurità della strada, rischiarata solamente dalla luce collosa dei lampioni appesi ai cavi tirati da un palazzo all’altro, una decina di metri sopra la sua testa. L’alba è una promessa, tutta chiusa nel bagliore incerto che si affaccia dal tetto dell’edificio più alto della strada. L’uomo che cammina ha l’aspetto di un sudamericano e un’età indefinibile tra i cinquanta e i sessanta. Carnagione caffè-latte, un naso da pugile, gli occhi due fessure. Ha una chioma di capelli corvini, accuratamente pettinati con la riga su un lato e una calvizie tonda proprio sulla sommità del capo. Un paio di jeans, scarpe basse nere, un giaccone blu allacciato fino al collo. Nella destra porta un sacchetto di plastica gonfio, chiuso con un nodo. Forse contiene il suo pranzo. Mentre cammina, si ferma, porta il sacchetto nella sinistra, e con la destra inizia a farsi il segno della croce. Alza impercettibilmente il capo verso il cielo e ripete il gesto altre due volte. Poi resta lì, come in contemplazione per qualche istante ‒ forse chiude gli occhi. Dopo di che, ripassa il sacchetto nella mano destra e riprende a muoversi con l’andatura svelta di prima, finché scompare dietro un angolo, verso la sua giornata.

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